Sappiamo quanto sia importante avere sin da subito un logo accattivante, attraente e funzionale, e le difficoltà di riuscire nell’intento. Approfittiamo dei preziosi consigli di esperti graphic designer che ci elencano cinque punti fondamentali per creare il logo perfetto.
Siamo andati alla ricerca delle figure più illustri nel campo del graphic design. Professionisti che hanno contribuito alla realizzazione di diversi progetti di branding di livello mondiale. Chi meglio di loro ci può dare i giusti consigli per realizzare il marchio perfetto. Non ci soffermeremo però sugli strumenti da utilizzare, fonti da dove prendere spunto, dove trovare il font giusto ecc. Sono cose risapute e la rete è piena di queste informazioni. Vediamo invece l’argomento più dal lato personale e professionale. Lasciamo da parte per un attimo gli aspetti tecnici. Un buon progettista conosce perfettamente le tecniche e gli strumenti utili per realizzare un logo. Vediamo invece gli atteggiamenti da adottare, gli accorgimenti e gli errori da non commettere.
Ecco i cinque migliori consigli da noi selezionati…
01. L’impatto istintivo
La prima cosa da cercare quando si deve valutare il progetto di un nuovo logo o marchio è l’impatto istintivo che si ha nell’osservarlo. Di solito è accompagnato da una leggera reazione fisica ed emozionale. E’ simile alla sensazione che si prova quando si è eccitati o attratti da qualcosa, tipo farfalline nello stomaco per intenderci. Successivamente ci si pone la domanda “mi piace?” Se ciò non accade, se ci poniamo un sacco di spiegazioni o giustificazioni sforzandoci di dare un senso all’elaborato modificando alcuni dettagli di cui non siamo convinti allora vuol dire che qualcosa ancora non va.
02. Ma è davvero funzionale?
Cerchiamo di osservarlo mettendoci nei panni dell’osservatore, immedesimandoci in lui. Immaginiamo come potrebbe apparire ai suoi occhi e soprattutto come si adatterebbe in contesti diversi. Paragoniamolo al logo precedente – se si tratta di un restyling – e a quello dei competitor o di altre società dello stesso settore. Poniamoci sempre delle domande: da risalto all’azienda? Si rispecchia in essa e viceversa? Ma soprattutto: identifica l’azienda immediatamente? Al giorno d’oggi, quando nominiamo o pensiamo ad un’azienda, la prima cosa che ci salta in mente è la sua icona identificativa, il così detto pittogramma. Ad esempio lo swoosh della Nike, la mela di Apple, piccoli simboli, semplici e immediati che però identificano qualcosa di grande. Cerchiamo di fare la stessa cosa per i nostri progetti. Essenziale. Questo dev’essere. Il risultato il più delle volte è davvero impressionante.
03. Diamo un senso logico
È fondamentale ottenere quante più informazioni possibili dal cliente o dal designer che si occuperà della progettazione. Se l’idea sarà quella giusta, riconosceremo immediatamente nel logo l’azienda, la identificheremo con esso e tutto avrà un senso. Un logo è perfetto quando è immediato, chiaro e ha una valida spiegazione che lo accompagna. Nulla nasce per caso, studiamo un cencept, progettiamolo con logica e accuratezza associandolo fondamentalmente all’azienda e a ciò che essa vuole comunicare.
04. Rompere gli schemi
Spesso, credendo di aver fatto un buon lavoro, commettiamo l’errore più comune che può seriamente compromettere la visibilità del brand. Perchè si sa, a volte un progetto non spicca.
Spesso non si ha il coraggio di osare, di fare qualcosa di diverso, di rompere gli schemi e discostarsi completamente dal passato o dagli standard del momento. Oppure, nonostante abbiamo progettato qualcosa di diverso, di originale e nuovo, non ci abbiamo messo il giusto impegno. A volte ci si accontenta, per il semplice fatto che ci piace o soddisfa già le esigenze e le richieste del cliente. Prendiamo ad esempio il più recente logo di Google. l Il risultato, secondo un mio parere personale, è stato davvero fantastico. Non tanto per il marchio in se per se, ma per tutto il sistema che ha ruotato intorno ad esso. Google si è esposto al pubblico andando in una direzione completamente diversa, riuscendo però a mantenere in qualche modo il DNA eccentrico che lo caratterizza. Questo genere di cose fa la differenza a prescindere dai competitor.
05. Facciamo un passo indietro
Il consiglio chiave che è quello di fare molta attenzione prima di presentare un progetto. Guardiamolo sempre con attenzione e con gli occhi dell’osservatore. Tutto potrebbe avere un senso per noi, poiché coinvolti mentalmente nel processo, dimenticando un aspetto importantissimo: quello di fare un passo indietro e vedere come gli altri percepiscono il nostro progetto. Chiediamoci sempre: è davvero finito? Può funzionare? Alla fine, la risposta ce la daranno sempre loro: gli utenti, i clienti. Il pubblico!
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2 Commenti
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Articolo interessante. Ci sono siti da dove prendere spunto che ci consigli?
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Ciao Gianpaolo, certo, ci sono diversi siti per prendere spunto, http://www.logopond.com è uno di questi ad esempio, ma c’è tanto altro in rete, basta fare una ricerca e vien fuori di tutto. Quello che ti consiglio è di prendere parte anche a forum o gruppi di discussione per poter avere sempre consigli utili e pareri oltre a conforntarti con altri utenti.
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